Introduzione
Abbiamo visto nel precedente articolo come una visione #sinestetica tra le arti, in particolare tra #linguaggio #visuale e #musicale, abbia animato la creatività e la formazione di nuovi indirizzi espressivi già in epoche remote. In questo articolo cercheremo di mostrare come questa ricerca approdi a esiti radicalmente innovativi nei primi decenni del XX secolo, che vedrà la nascita di nuovi paradigmi teorici ed espressivi nell'arte come nella musica. #Astrattismo e #atonalità romperanno le convenzioni lessicali e formali stratificatesi nel passato, e daranno vita, in modo inevitabilmente conflittuale, a nuove esperienze creative, capaci di intercettare le istanze espressive di artisti e musicisti. L'irrompere sulla scena artistica di linguaggi tanto inauditi non fu indolore, e le prime produzioni astratte, nell'arte, o dodecafoniche, nella musica, furono oggetto di attacchi anche virulenti.
Protagonisti di un passaggio epocale: #Kandinsky, #Klee, #Schoenberg
Tra i protagonisti di questo momento decisivo per le sorte dell'arte e della musica
spiccano tre artisti: Vassily Kandinsky, Paul Klee e Arnold Schoenberg. Curiosamente, tutti e tre padroneggiavano sia il linguaggio visivo che quello musicale. Kandinsky aveva maturato una solida formazione musicale in gioventù, ed era in grado di suonare il
violoncello e il pianoforte. Pau Klee divise il suo impegno nell'arte, agli inizi della sua carriera, con l'attività musicale, in qualità di violinista professionista. Arnold Schoemberg, padre della dodecafonia, era a sua volta un
pittore molto considerato, e autore di opere in ambito di pittura espressionista. Kandinsky e Schoemberg si dedicarono alla sistemazione teorica delle loro innovazioni artistiche negli stessi anni, siamo nei primi decenni del '900, e tra i due nacque un rapporto non solo di stima e ammirazione reciproca, ma anche una profonda amicizia, testimoniata da un fitto carteggio e da una intensa frequentazione personale e familiare.
Kandinsky: Visionario dell'Astrattismo
Nel 1912, Kandinsky pubblica il saggio "Lo spirituale nell'arte", pietra miliare dell'arte astratta. Qui, il colore si libera dalle restrizioni figurative, acquisendo una dimensione autonoma. Per il maestro russo, il colore svela una connessione sorprendente con il suono degli strumenti musicali, dimostrando in questa sua visione l'interazione sinestetica tra le arti.
Anticipiamo qui un'espressione di Kandinsky, tratta dal fondamentale saggio "Lo spirituale nell'arte" (1912). In un prossimo articolo proporrò una più diffusa serie di osservazioni del maestro russo, che rivelano la profondità del pensiero dell'artista, e l'ampiezza della sua visione.
“Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde”.
Qui l'artista sintetizza in una metafora tanto semplice quanto efficace il modo con il quale osserviamo l'opera d'arte. L'occhio mette in vibrazione il colore (il tasto, la singola nota) sul quale si focalizza come un martelletto percuote la corda. L'anima è lo spirito vitale impresso dall'artista, che dà vita all'opera nella sua interezza, che risuona nell'osservatore una volta raggiunta una visione d'insieme, così come il brano musicale è compiuto solo una volta che il pianista ha eseguito tutte le note della partitura.
Schoenberg e l'Atonalità
Negli stessi anni, Schoenberg percorre un cammino simile in campo musicale. Dissolvendo l'armonia tonale nella #dodecafonia, apre la strada a un movimento avanguardista che influenzerà notevolmente il prosieguo del XX secolo. L'ordine
precostituito, che nel linguaggio tonale assegnava a ogni suono della scala una precisa funzione, viene completamente azzerato nella serialità dodecafonica, dove ognuno dei dodici semitoni della scala hanno pari dignità e importanza. Questa innovazione visionaria porterà a un nuovo modo di concepire e ascoltare la musica, in rottura con tutti gli schemi del passato. Musicisti come John #Cage e Karlheinz #Stockhausen porteranno avanti questa rivoluzione musicale. Anche questo tema sarà sviluppato nei prossimi articoli del blog, soprattutto in relazione alla nascita della musica elettroacustica, che è al centro del nostro interesse.
Le influenze simbiotiche e il confronto tra le arti visive e la musica sono più che mai vivi e in continuo divenire nel terzo millennio. Gli artisti e i creativi di oggi sono immersi nelle tumultuose innovazioni, che hanno nell'Intelligenza Artificiale (IA) come uno degli elementi chiave. Musica, videografia, arte, realtà aumentata, installazioni audio e altre discipline concorrono alla creazione di opere multimediali e interdisciplinari, e il progetto Akusmart si inserisce in questo contesto fornendo nuovi strumenti per la diffusione e la fruizione dell'arte contemporanea, in prospettiva museale e in forma performativa nei concerti acusmatici.
Conclusioni
L'eredità di Kandinsky, Klee e Schoenberg è intrinsecamente legata all'evoluzione dell'arte e della musica contemporanea. La sinergia tra i linguaggi sonori e visuali genera in questo nostro tempo forme espressive sempre nuove, ed è debitrice di questi artisti, che insieme ad altri, che avremo modo di approfondire in questo blog, continuano a ispirare nuove generazioni di artisti e di creativi.
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