
Labyrinthus, CD Aulicus Classics 2025
Con questa incisione inauguro una nuova stagione della mia creatività. Nel progetto Traverse Consort s’incontrano prassi esecutiva su basi storiche e sovrincisione audio digitale, cosa che mi consente di unire allo stesso tempo le figure dell’esecutore e dell’interprete.
Una necessità espressiva scaturita dalla mia ormai lunga attività solistica e direttoriale in ambito orchestrale e polifonico, in complessi come l’Orchestra Mozart Sinfonietta e lo Schola Romana Ensemble. Nel Traverse Consort riesco a cristallizzare in un unico momento l’immagine interiore dell’opera e la sua realizzazione sonora, senza la mediazione di un ensemble, o l’apporto di altri flautisti.
Insieme alla performance musicale ho curato altre componenti di questo CD: l’audio, dalla ripresa all’editing al mastering, il progetto grafico e le immagini, occupandomi anche di fotografia fine art. Da qui l’idea di questo progetto come espressione personalissima, riassunta nella definizione di CD d’artista.
Ringrazio Aulicus Classics per aver pubblicato questo progetto.

Il repertorio
La vastità della produzione musicale tra rinascimento e primo barocco è sterminata, eppure il repertorio ritenuto adatto al Consort di traverse è pressoché residuale.
Ho quindi scelto brani e autori raramente o per nulla affrontati dal consort di traverse. Tra i miei intenti c’è anche quello di contribuire all’ampliamento del repertorio per traverse, anche attraverso un programma di edizioni musicali.
L’esplorazione ha interessato i molteplici aspetti del mondo musicale del tempo: brani vocali e strumentali, sacri e profani, la danza (Attaignant), le composizioni su ostinati e tenor (Josquin, Ortiz), madrigali e villanelle da Willaert a Marenzio fino a Gesualdo, il linguaggio strumentale di Frescobaldi e Trabaci, fino all’avvento della Seconda prattica che aprirà con Monteverdi la stagione del melodramma. Ma è Giovanni Pierluigi da Palestrina l’autore qui più rappresentato, non solo perché incarna a un tempo l’apice e il compimento del linguaggio polifonico, ma anche perché raramente eseguito dal Consort di traverse; è presente con alcune gemme dal Canticum Canticorum e altri Mottetti.
I trasporti modali sono stati effettuati secondo la prassi dell’epoca alla quarta o alla quinta. In alcuni casi ho introdotto trasporti in un’ottica più pragmatica – che ritengo non avulsa dalla pratica del musico rinascimentale –, come ne La Spagna di Josquin, trasportando il protus dal Re (adatto ad es. ai flauti a becco) al Mi, rendendo il brano perfettamente eseguibile con le traverse.
Si troverà nel programma anche un tributo a Leonardo, nel quale tratto in forma di Ricercare rinascimentale le sequenze di note che Leonardo da Vinci – del quale ad oggi non si conoscono composizioni originali – utilizzò nei suoi Rebus, tra i passatempi preferiti della corte milanese di Lodovico il Moro.
Nelle produzioni vocali è stato il testo, pur ovviamente assente, a determinare espressione, metrica e articolazioni strumentali.
Il CD ambisce, in ultima istanza, a testimoniare la vitalità creativa di un momento irripetibile della nostra storia, in cui la musica ha rivestito un ruolo primario.
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