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CANTICUM CANTICORUM
CONCERTO DI MUSICA RINASCIMENTALE

Il concerto propone un’ampia selezione dei ventinove brani del Libro, disposti nella stessa sequenza narrativa voluta da

Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Le concertazioni per voci e strumenti mettono in luce i dialoghi tra i protagonisti del poema d'amore, Sulamita e Salomone, dando vita a un'originale lettura "rappresentativa" dell'Ensemble Opera Omnia del capolavoro di Palestrina .

Ensemble Opera Omnia

ENSEMBLE OPERA OMNIA

\\Canticum Canticorum//

Osculetur me - audio

I testi, ritenuti il capolavoro della poesia d’amore di tutti i tempi, sono offerti in una duplice veste, quella latina e una versione italiana originale, per dar modo al pubblico di assaporare non solo la grandezza musicale delle composizioni, ma anche la liricità del testo.

Le concertazioni proposte seguono una via diversa da quella della classica disposizione vocale a Cappella, infatti le linee melodiche dei due protagonisti, Sulamita e Salomone sono cantate da soprano e tenore; le altre linee melodiche sono invece affidate a strumenti rinascimentali come le traverse tenore e basso, la chitarra e il liuto, dando vita a un ricco tessuto sonoro, caratterizzato dalla capacità di fraseggio e di tenuta del suono delle voci e dello strumento a fiato e dalla cristallina ariosità degli strumenti a pizzico. 

La varietà timbrica, in virtù di queste scelte, modula dalla rarefatta sonorità dei brani concertati con i soli 

strumenti a una sonorità più densa prodotta dagli interventi vocali solistici o d’insieme.

Si è voluto in questo modo offrire una lettura dell’opera non convenzionale, sebbene storicamente ineccepibile. In ambito sacro, infatti, s’imporrebbe lo stile a Cappella, per sole voci, ma la dichiarazione stessa del compositore, nella stampa originale del 1587, pone la raccolta in un territorio di confine tra il mottetto sacro e il madrigale profano. In quest’ultimo gli strumenti, nella prassi esecutiva dell’epoca, interagiscono usualmente con le voci raddoppiandole o sostituendole. 

Il nostro intento rappresentativo viene reso attraverso la varietà delle concertazioni, operate per rendere quasi visivamente l’affresco tratteggiato dall’autore del testo sacro, scandito dal “tempo del canto” (Ct 2,12) nell’alternarsi delle stagioni, del giorno e della notte, nello spirare dei venti, nel moto degli astri. 

Un tempo mirabilmente reso dalla musica di Palestrina, capace di evocare, più di molte parole ed esegesi, i colori, i suoni, i profumi dell’ambientazione mediorientale nella quale si muovono i protagonisti.

Canticum Canticorum

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